lunedì 12 gennaio 2015

La divina marchesa - A Palazzo Fortuny una mostra dedicata alla mitica Luisa Casati




Ci sono pochi personaggi nella storia che hanno saputo incantarmi, rapirmi e affascinarmi quanto lei.
Parlo di Luisa Casati Stampa, megalomane, trasformista, irriverente, esagerata, grottesca, trasgressiva, rivoluzionaria, conturbante. Grazie alle sue follie è diventata la musa ispiratrice dei più grandi artisti del suo tempo, da Boldini a Balla a Man Ray.

Palazzo Fortuny le dedica una straordinaria mostra che resterà aperta fino all'8 marzo.


Qualche info sulla vita di Luisa Casati stampa presa da Wiki

Seconda figlia del ricco produttore di cotone Alberto Amman e di Lucia Bressi, passò a Milano un'infanzia privilegiata ma isolata. Durante l'infanzia cominciò ad appassionarsi alla vita di personaggi come Ludwig II di Baviera, l'imperatrice Elisabetta d'Austria, Sarah Bernhardt, Cristina di Belgiojoso e Virginia Oldoini, contessa di Castiglione. Con la prematura morte dei genitori, Luisa e la sorella maggiore Francesca, divennero ricchissime ereditiere.

 Nel 1900 Luisa Amman sposò il marchese milanese Camillo Casati Stampa di Soncino (Muggiò, 12 agosto 1877 - Roma, 18 settembre 1946); nel 1901 nacque la loro unica figlia, Cristina. La relazione con Gabriele D'Annunzio causò uno scandalo e Luisa Casati divenne particolarmente eccentrica, a partire dall'abbigliamento e dal vistoso trucco.

 Nel 1910 acquistò a Venezia l'abbandonato palazzo Venier dei Leoni, oggi sede della fondazione e museo Peggy Guggenheim. Questo palazzo con ampi giardini fu la sua residenza fino al 1924. In questi giardini Luisa Casati accolse corvi albini, pavoni e ghepardi. Lì si tenevano anche feste ed appuntamenti mondani. Tra il 1919 e il 1920 visse nella Villa San Michele a Capri, inquilina del riluttante Axel Munthe.

 Nel 1923 decise di acquistare una casa a Parigi, il Palais Rose da lei soprannominato Palais du Rêve, chateaux alle porte di Parigi appartenuto a Robert de Montesquiou. Nel 1930 aveva accumulato, a causa del suo stile di vita, un debito di 25 milioni di dollari; impossibilitata a soddisfare tutti i creditori fu costretta a vendere il Palais e tutti i suoi contenuti furono messi all'asta. Tra gli acquirenti all'asta ci fu anche Coco Chanel. Da Parigi emigrò a Londra, dove vivevano la figlia Cristina, con la quale aveva sempre avuto un rapporto burrascoso, e la nipote. Qui visse in povertà fino alla morte avvenuta nel 1957. È sepolta a Londra nel Brompton Cemetery. Il suo epitaffio, scelto dalla nipote, recita: «L’età non può appassirla, né l’abitudine rendere insipida la sua varietà infinita». Sono le parole che usa Shakespeare per descrivere Cleopatra in Antonio e Cleopatra.

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