domenica 19 febbraio 2017

L'Eclettico incostante: L'altro Fava alla Fondazione l'Arsenale Iseo



Dal 18 febbraio al 12 marzo, presso gli spazi della Fondazione l’Arsenale,sarà possibile visitare la mostra curata dal Gruppo Iseoimmagine, dedicata al lavoro fotografico, pittorico e scultoreo di Franco Fava, noto e apprezzato poeta dialettale che ha saputo esprimersi in modo significativo anche attraverso altre forme d'arte.
Sono stata coinvolta in questo progetto per tracciare un primo profilo artistico di Franco Fava, riassunto nel testo che potete trovare anche in mostra e che ripropongo qui di seguito.
Come anticipato questo è un primissimo studio del percorso artistico di questo spirito creativo, che merita sicuramente un approfondimento e uno studio analitico delle fonti a disposizione.
Questo breve testo, che è il  riassunto del più ricco e approfondito intervento che ho tenuto mercoledì 15 febbraio, riesce comunque a tracciare un profilo coerente ed efficace per  interpretare il percorso artistico di Fava.

L’ECLETTICO INCOSTANTE Franco Fava: pittore sperimentale e scultore che vedeva coi polpastrelli.
 “L’Eclettico incostante” è una definizione concisa ed efficace per descrivere l’avventura artistica di Franco Fava e sottolineare come alla base di questo percorso risieda un vero e proprio paradosso: vera costante del suo lavoro è stata l’incostanza, che lo ha portato a realizzare circa un centinaio di dipinti e una ventina di sculture. Franco Fava ha percorso una molteplicità di strade espressive, liberando la sua incontenibile natura creativa. Dalla fotografia, praticata sin dalla metà degli anni ‘30, alla pittura, dalla scultura alla grafica, dalla grafica pubblicitaria al design, dall’arredamento d’interni fino alla progettazione architettonica.
Un’intensa attività celebrata da una lunga lista di riconoscimenti e premi. Quattro sono le esperienze alla base del suo percorso artistico: il primo approccio con la pittura grazie agli insegnamenti di Battista Camplani; il dramma della guerra e della deportazione che condivide con intellettuali, artisti e scrittori e da cui scaturisce una profonda emergenza espressiva; la partecipazione nel 1945 alla nascita della AAB (Associazione Artisti Bresciani) e l’incontro con artisti di primissimo piano, come Casorati, grazie al Premio Iseo nel 1947. L’esordio di Fava nella scultura è sorprendente per la manualità che dimostra nonostante la mancanza di una formazione tecnica. Sin dai primi lavori, si possono notare le sorprendenti capacità manuali che gli consentiranno di plasmare ritratti intensi ed espressivi. Ma non solo: così come nella scultura, anche in pittura sperimenta una pluralità di linguaggi che vanno dal figurativo all’astratto, rivelando una profonda conoscenza delle tendenze artistiche più innovative del ‘900. Tra i soggetti più ricorrenti nei suoi dipinti, i paesaggi a lui più cari: il Lago d’Iseo e Garda di Sonico. Nel ‘63 avviene l’incontro con il pittore Giulio Vito Musitelli, eccezionale ritrattista, che influenza positivamente Fava, soprattutto nello studio della Storia dell’Arte e della Critica d’Arte ma che, allo stesso tempo, decreta una battuta d’arresto della produzione di dipinti. Bisognerà attendere il 1974 per rivedere Fava all’opera sulla superficie pittorica. In questi anni realizza una serie di composizioni astratte, molto apprezzate, che lo portano a ottenere il Secondo Premio al Concorso Nazionale di pittura di Concesio del 1975. Tra i lavori più curiosi degli anni ‘70, anche Robot Homuncus Prodigus, interprete di una profonda e sentita critica al consumismo. Gli anni ‘80-‘90 sono caratterizzati, in pittura, dallo studio del paesaggio, e, in scultura, dalla realizzazione di ritratti intensi e molto efficaci in plastilina, materiale che, non asciugandosi, meglio si adatta al modus operandi di Fava. Anche in questi ultimi lavori è evidente il talento del Fava scultore che, curiosamente, affermava di scolpire a occhi chiusi, in quanto riusciva a vedere meglio coi polpastrelli che con gli occhi. Sara Zugni

Orari: da martedì a venerdì: 10 – 12; sabato e domenica: 10.00 – 12.00; 16-18 lunedì: chiuso
-ingresso libero –


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