lunedì 25 marzo 2013

Sign of the times - ecco come è andata l'inaugurazione

Foto S. Anisetta
I vernissage milanesi sono punti di non ritorno. Nel senso che non vorresti più muoverti da lì e continuare a stupirti delle persone che compaiono attimo dopo attimo. Fantastico, un'esperienza che iniziava a mancarmi.

Devo ammettere poi che la Gallery research IFD è uno spazio molto interessante, luminoso e camaleontico.



La mostra Sign of the Times di Luca Crescenzi, curata da Gianluca Ranzi, mi ha catapultato in un mondo divertente, eclettico e colorato, digital-pop.
La mostra mi ha colpito per i riferimenti al mondo della musica e contemporaneamente a quelli della scultura classica greca...persino l'Antinoo era in chiave pop.
E' stato piacevole e divertente osservare i ritratti di David Bowie, Amanda Lear, Salvador Dalì, Marcel Proust e tanti altri personaggi della letteratura, della moda, interpretati in chiave così sintetica e digitale.

Filo conduttore... l'origine du monde...però il corrispettivo maschile di quella di Courbet.

Note folkloristica...c'era persino Elisabeth Taylor!



Foto S. Anisetta

Foto S. Anisetta


Foto S. Anisetta

Nessun commento:

Posta un commento