mercoledì 15 maggio 2013

"L'Ange du bizarre": a Parigi impazza il romanticismo nero!

E' senza dubbio una delle tendenze artistiche che più adoro e che sento più vicina alla mia sensibilità. Il Romanticismo nero è protagonista, fino al 23 giugno, di una straordinaria mostra al Museo d'Orsay: L'angelo del bizzarro. Il romanticismo nero da Goya a Max Ernst. Spero con tutto il cuore di riuscire a visitarla, anche se, visti i numerosi impegni, sarà molto difficile.

Il primo studioso a mettere in risalto gli aspetti più neri e oscuri del romanticismo è stato Mario Praz (1896-1982), scrittore e storico d'arte italiano.

Il Romanticismo nero definisce un'ampia fetta della produzione artistica che, a partire dagli anni 1760-1770, indaga le zone d'ombra e gli aspetti più irrazionali dell'animo umano.

 L'immaginario di questo universo è il risultato della diffusione di una nuova letteratura: il romanzo gotico, che seduce per il gusto del mistero e del macabro. Anche l'arte, sia grafica che pittorica che plastica genera un nuovo mondo fatto di spettri, streghe e demoni, paesaggi enigmatici e funebri.

La mostra presenta poi le varie correnti che ereditano dal Romanticismo nero l'interesse per questi temi, tra cui il simbolismo che dagli anni ottanta del XIX secolo, pone l'uomo di fronte alle sue paure e alle sue contraddizioni: la crudeltà e la cattiveria insite in ogni essere umano, il rischio di degenerazione collettiva, l'estraneità angosciosa del quotidiano. Nel pieno della seconda rivoluzione industriale si assiste così alla ricomparsa di orde di streghe, di scheletri che sogghignano, di demoni informi, diavoli libidinosi che traducono un disincanto gioioso ed euforico verso il presente.

E' poi la volta dei surrealisti che subito dopo la fine della Prima guerra mondiale, pongono l'incoscio, il sogno e l'ebbrezza a fondamento della creazione artistica, porta a compimento il trionfo dell'immaginazione sul principio di realtà. Il museo d'Orsay propone la scoperta delle molteplici declinazioni del romanticismo nero, da Goya e Füssli fino a Max Ernst e ai film espressionisti degli anni venti del XX secolo, attraverso una selezione di 200 opere comprendenti pitture, arti grafiche, sculture e rappresentazioni cinematografiche.

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