martedì 4 febbraio 2014

Della Danza macabra e di altri misteri nella chiesa di San Silvestro


Foto S.Anisetta

San Silvestro è una piccola chiesa situata al margine della piazza religiosa di Iseo, borgo dalle antiche origini. Gli edifici che si affacciano su questa piazza appartengono a epoche e stili molto diversi tra loro e hanno svolto funzioni diverse.

A sinistra della Pieve di S.Andrea, l’edificio più imponente della piazza, si trova la chiesa di San Silvestro. Dall’esterno è diventato piuttosto difficile riuscire a distinguere la forma originale dell’edificio: la sua struttura è nascosta dietro le numerose stratificazioni architettoniche che si sono sovrapposte nel tempo.

Questa piccola chiesa ospitava l’ordine dei disciplini e presenta delle anomalie, veri e propri grattacapi per gli studiosi. Per affrontare i misteri di quest’edificio è importante conoscere alcune informazioni sulla sua storia. Le sue origini perdono nei secoli, con certezza sappiamo solo che venne ricostruita nel XIII secolo secondo lo stile romanico. 
 Grazie all’intervento di restauro, è stata recuperata parte della notevole Danza Macabra.
Questo particolare soggetto risale alla fine del Medioevo, in questo periodo si sviluppa, infatti, una nuova idea culturale che caratterizzerà il periodo: la nuova concezione della morte. Da qui vengono sviluppati temi iconografici come i Trionfi della Morte, l’Incontro dei tre vivi e dei tre morti e la danza macabra.

L’origine di questo tema rimane comunque avvolta nel mistero, sappiamo che nasce dalla cultura popolare e contadina, ma il suo inserimento nel quadro degli ammonimenti cristiani legati al tema del memento mori testimonia un cambiamento della sensibilità del mondo medievale. Fino al XII secolo la morte in sé non costituiva un elemento terrorizzante. In seguito, forse con il graduale miglioramento delle condizioni di vita e con l’avanzamento di una certa cultura laicizzante, si cominciò a considerare la morte in modo più agghiacciante e tragico. Non dimentichiamo poi che nel 1348 la Peste sconvolge la vita di questi uomini e diventa un vero trauma collettivo.

La Danza Macabra è la rappresentazione di tutte le classi sociali che danzano verso lo stesso destino: dal papa, all’imperatore, al contadino, tutti danzano accompagnati da uno scheletro, o un cadavere disseccato, vero e proprio doppione del vivo. Il motivo di fondo di questo soggetto è l’uguaglianza sociale di fronte alla morte. In questo affresco sono ancora ben riconoscibili alcuni personaggi: il mercante con la sua borsa di denari, il medico intento ad osservare la matula, il vaso urinale, un patriarca, un vescovo e un re.

Di questo affresco possiamo solo fissare il termine post-quem: il 1486, data della pubblicazione della serie di stampe parigine della Danza Macabra di Guyot Marchant, dipinta nel cimitero degli Innocenti a Parigi nel 1424, dalle quali l’affreschista trasse i soggetti. 

Altra particolarità di questa Danza Macabra è la sua posizione. Nella maggior parte dei casi, la danza macabra, veniva sviluppata nella controfacciata delle chiese o nelle navate. Qui invece il dipinto si trova nella parte inferiore dell’abside e misura 105 centimetri d’altezza. Nel bordo superiore è poi visibile un’iscrizione in caratteri gotici minuscoli, di lettura ormai impossibile. Altro mistero riguarda i committenti, che non possiamo identificare con certezza, essendo andati perduti i libri contabili della Confraternita. Anche una piccola chiesa come San Silvestro sa custodire gelosamente preziosi tesori, avvolti dal mistero.

Ci vogliono pazienza, curiosità e la dedizione dei volontari che rendono accessibile la chiesa (dalle 10 alle 12 il venerdì, il sabato e la domenica) per poter scoprire tutto il fascino, i significati e la storia di una testimonianza tanto nascosta quanto importante.









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